Fondata all'interno del caratteristico borgo di Ca' Pallai, una delle antiche borgate di Ospitale, una frazione del comune di Fanano (in provincia di Modena, Italia) la Contea Ecologica di Ca' Pallai incarna un'impresa micronazionale unica radicata nella ricca storia del suo territorio e dei dintorni.
Connettività antica e patrimonio romano
La nomenclatura "Valle di Ospitale" risuona con il suo ruolo storico di collegamento tra il Nord e il Centro Italia. La strada, di probabile origine romana, attraversava la stretta valle, con quattro bracci convergenti verso il valico. I meticolosi sentieri lastricati in pietra suggerivano una strategia militare, dividendo potenzialmente un esercito in colonne parallele per accelerare il transito e mitigare i rischi di imboscate. Questa infrastruttura romana, in particolare le quattro mulattiere convergenti, facilitava i movimenti delle truppe medievali, dei viaggiatori e dei pellegrini in viaggio verso Roma.
L'Ospitale di Sant'Anselmo e l'influenza ecclesiastica medievale
A metà dell'VIII secolo Sant'Anselmo, fondatore di un monastero a Fanano, istituì un ospizio per viandanti, guadagnando estese proprietà nelle valli adiacenti da Astolfo, suo cognato longobardo. Tali proprietà, incrementando le rendite dell'abbazia, ne resero nei secoli successivi il titolo molto ambito tra i prelati della Curia Romana. L'Ospitale, noto come San Giacomo in Val di Lamola, acquistò importanza nel XII secolo.
Accordi diplomatici e collaborazione comunitaria
Tra il 1105 e il 1218 la cappella dell'Ospitale passò inizialmente sotto la giurisdizione del Vescovo di Pistoia, per poi passare all'Abate di Nonantola. Un momento cruciale si verificò il 24 novembre 1225, quando presso l'Ospitale venne solennizzato un patto di amicizia e collaborazione commerciale tra le città di Modena e Pistoia. Questo accordo delineava la strada protetta che collegava le due città.
Tutele giuridiche e importanza sociale
L'Ospitale, tutelato con specifiche disposizioni negli Statuti del Frignano del 1337-1338, ne sottolineava l'importanza civica. Riconosciuto come contributore significativo alla collezione papale nel 1333, i suoi beni si estendevano oltre le valli modenese e bolognese fino a città come Modena, Bologna, Pistoia e Pescia. Sotto la sua giurisdizione rientrava anche l'ospedale San Bartolomeo di Spilamberto.
Declino amministrativo e stato commendatorio
Gestito da fratelli laici, sotto la supervisione di un rettore eletto e confermato dall'abate, l'Ospitale prosperò fino alla metà del XIV secolo ma successivamente decadde. Nel XVI secolo si ridusse a uno stato commendatario, con un impatto comunitario ridotto.
Età moderna e transizione ecclesiastica
Nel XVI secolo l'Ospitale cadde in disuso. La famiglia Ballocchi, importanti proprietari terrieri, acquisì nel 1588 il patronato della pieve di Ospitale. Nei secoli XVII e XVIII si assiste ad un incremento demografico con la fondazione di mulini e opifici, in particolare a Sega. Nel 1860 venne ricostruito il campanile parrocchiale sotto il rettorato di Don Bellei, finanziato da Giuseppe Ballocchi.
Calamità ambientali e turbolenze moderne
Una frana devastante nel 1913 ha portato ad un decreto governativo per la riforestazione. Il 25 luglio 1920 Ospitale fu testimone di un violento scontro fomentato dai socialisti di Lizzano in Belvedere durante la festa patronale. Ornella Bondi, una vittima notevole, subì tragici eventi durante la Seconda Guerra Mondiale, diventando l'emblema delle vittime innocenti.
Esodo del dopoguerra e declino demografico
Dopo la guerra, la valle ha vissuto un esodo di massa, passando da quasi 2000 abitanti all’inizio del XX secolo a 97 abitanti nel 2001.